giovedì 29 ottobre 2009

Notizie e riflessioni sul terremoto a Sumatra

Continua ad aggravarsi il bilancio del terremoto che ha colpito l'Indonesia con epicentro vicino a Padang, città di 900mila abitanti, sulla costa occidentale dell'isola di Sumatra. Secondo le ultime cifre ufficiali i morti sono almeno 770. Altre migliaia di persone, secondo quanto dichiarato dal capo dell'unità di crisi del ministero della Sanità, Rustam Pakaya, sono rimaste imprigionate sotto le macerie. Dopo quella di magnitudo 7,6, una nuova potente scossa di terremoto, di magnitudo 6,9 sulla scala Richter, ha colpito l'Indonesia occidentale questa notte; erano le 3.52 in Italia, a circa 280 chilometri dall'epicentro del sisma di ieri.
Gli abitanti di Padang partecipano ai soccorsi, resi più difficili dalla pioggia e dalla carenza di attrezzi professionali per rimuovere le macerie. Tantissimi abitanti alla ricerca di parenti si trovano praticamente impotenti.Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha chiesto al suo governo di portare quanti più aiuti possibile alle vittime del sisma con aerei o mezzi navali, visto che le strade sono quasi tutte al limite della praticabilità. «Abbiamo inviato duecento medici e infermieri, otto tonnellate di medicinali, otto tonnellate di generi alimentari per bambini e tende», hanno indicato i soccorritori. Quando gli edifici sono distrutti, «le vittime hanno bisogno urgente di prodotti alimentari, acqua e coperte», ha sottolineato Jimmy Nadapdap, incaricato delle operazioni di emergenza per World Vision, tra le ong che hanno annunciato l'invio di aiuto. Danni notevoli anche nella regione montuosa vicina a Padang, dove «numerose strade sono state bloccate dagli smottamenti di terreno», secondo un responsabile degli aiuti. Numerosi abitanti hanno deciso di lasciare Padang nel diffuso timore che possa generarsi uno tsunami. Da molti anni, gli scienziati mettevano in guardia contro il rischio di un violento terremoto sulla costa occidentale di Sumatra. Preoccupazione che era addirittura aumentata dopo il sisma di magnitudo 9,1 che innescò, nel dicembre 2004, un catastrofico tsunami nel nord di Sumatra: oltre 200mila persone furono uccise in vari Paesi dell'Asia, 168mila delle quali in Indonesia.

L'esperto: nessuna relazione tra Samoa e Indonesia. Non ci sono correlazioni fra il terremoto delle isole Samoa e quello che a distanza di poco tempo ha colpito oggi la zona sud della grande isola di Sumatra, in Indonesia. «Le distanze sono troppo grandi e le placche diverse - ha detto il sismologo Warner Marzocchi - e secondo i modelli attuali non ci può essere un collegamento fra i due fenomeni». Si tratta solo di «un caso», ha aggiunto, se i due eventi sismici si sono verificati quasi l'uno dopo l'altro.
Il terremoto che ha colpito l'isola di Sumatra, ha proseguito, è legato alla perturbazione scatenata dal terremoto del 2004 che ha generato anche il terremoto di marzo 2005 nella stessa zona dove «la placca dell'oceano indiano si sta immergendo sotto l'isola di Sumatra». La sismicità innescata dal sisma del 2004 «durerà ancora per molti anni».

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/09/teremoto_indonesia_sumatra_padang.shtml

Opinione personale:

I terremoti avvengono tutto il tempo e non é possibile prevenirli. Ma per evitare gravi danni, le zone ad alto rischio di terremoti dovrebbero affidarsi all'edilizia antisismica. I materiali ampiamente usati sono il cemento armato e il legno, che però è un materiale facilmente infiammabile.

Un altro sistema per evitare il terremoti sono gli isolatori sismici, posti alle basi degli edifici. Sono fatti da vari dischi alternati di gomma e di acciaio molto resistenti che permettono al sistema di appoggio di sostenere tutto il peso dell'edificio, e nello stesso tempo gli conferiscono una notevole capacità di assorbimento e riduzione dei movimenti del terreno, permettendo il minor danno possibile.

Ma il problema in questione è che il 90% per cento della popolazione indonesiana è povera e sarebbe impossibile, perché queste infrastrutture costano tantissimi soldi. Le case erano fatte di legno, uno dei materiali usati contro il terremoto, ma per colpa del terreno fangoso non consolidato sicuramente sono crollate. Per cercare di aiutarli, si potrebbe fare la stessa cosa che si è fatto per il terremoto successo quest'anno in Italia: fare una campagna internazionale (in Italia fu nazionale) per raccogliere fondi a fine di comprare il materiale necessario per l'edilizia antisismica.

Maria

Autobus ecologici

Ciao ragazzi!
Ho trovato questa notizia molto interessante perché è una proposta per risparmiare energia e provoca un basso impatto ambientale. Questi autobus che si ricaricano nelle stazioni esistevano già, ma le loro dimensioni erano troppo grandi. Adesso, grazie al Mit di Boston che li ha migliorati (rendendoli più piccoli ed efficaci), si sono cominciati ad usare a Shangai.
Buona lettura!

Nicolás G.

http://motori.corriere.it/varie/09_ottobre_20/bus-ecologici_de93c06c-bd90-11de-a737-00144f02aabc.shtml

Nella stessa pagina troverete anche un video interessante. Vi metto qui anche il link del video:

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_ottobre_20/bus-ultracapcitor-ecologici_7fa703a6-bd73-11de-a737-00144f02aabc.shtm

Critiche a McDonald's

Ciao professore e compagni,
eccovi alcune informazioni che abbiamo trovato su McDonald's.
In questo link ( http://www.tmcrew.org/pdf/fumettomcdonalds.PDF) troverete un divertente fumetto che parla degli aspetti negativi di McDonald's.
Vi mando un saluto e spero che vi piacciano.

Greta

sabato 17 ottobre 2009

Dizionario etimologico online

Ciao a tutti!
Ho trovato una pagina interessante che penso possa essere molto utile. Si tratta di un dizionario etimologico in italiano:

http://www.etimo.it

Franco

sabato 10 ottobre 2009

Terremoto a Sumatra

Ciao ragazzi!
Ho trovato questa notizia che mi ha colpito molto perché a Sumatra sono morte molte persone: le autorità dicono che si stimano più di mille morti. La città più colpita è stata Pandang, che è stata investita da un'onda d'urto che ha fatto crollare ponti, edifici, scuole e alberghi.

Nicolás G.

GIAKARTA - Torna l'incubo terremoto a Sumatra. La grande isola indonesiana che cinque anni fa pianse 168.000 morti per lo tsunami di Santo Stefano, è stata scossa da un violento terremoto di magnitudo 7.6 Richter. Crollati centinaia di edifici; distrutti alberghi e scuole; incendi e scoppi segnalati in buona parte dell'isola; migliaia di persone intrappolate sotto le macerie. Raso al suolo un ospedale a Padang, capoluogo della provincia di Sumatra Occidentale, nell'area vicina all'epicentro del terremoto.
L'Unità di crisi indonesiana parla di 100-200 morti ma manifesta il timore che le vittime siano più di mille.

Sumatra e Samoa, due episodi distinti. Meno di 24 ore dopo lo tsumani che ha portato morte e devastazione nelle isole di Samoa nell'Oceano Pacifico, a 8.000 chilometri dall'Indonesia, la terra ha tremato ancora nell'est del mondo. Due episodi distinti "originati da fenomeni tellurici diversi", dicono gli esperti, anche se avvenuti a breve distanza di tempo e in aree relativamente vicine.

Sisma sottomarino.
Erano le 17.16 (le 12.16 in Italia), quando a Sumatra c'è stata la prima fortissima scossa. Successivamente, un'altra di magnitudo di 6.2 Richter, di poco inferiore a quella che lo scorso aprile colpì l'Abruzzo, ha fatto tremare di nuovo l'isola. Secondo gli esperti, si è trattato di un sisma sottomarino, a circa 50 chilometri dalla costa di Padang, sulla stessa faglia del maremoto che nel 2004 provocò un gigantesco tsunami sotto il quale morirono 260.000 persone.

Panico e devastazione
. Padang è la città maggiormente colpita. Le strade sono interrotte e allagate dalle condotte dell'acqua spaccate; le comunicazioni telefoniche impossibili e l'erogazione dell'energia elettrica sospesa. Regna il caos. Le immagini televisive rimandano scene di devastazione. Il tetto dell'aeroporto è crollato, i voli sospesi. La pioggia che insiste sulla zona colpita dal sisma rende i soccorsi ancora più difficili. L'arrivo in zona dei soccorritori - medici, provviste di cibo e medicine - non è previsto prima di domani mattina.

La città di Padang, 900.000 abitanti a 1.300 chilometri dalla capitale Giakarta, è stata investita da un'onda d'urto che ha sbriciolato gli edifici e fatto crollare i ponti. Il sisma ha risparmiato Giakarta dove ci sono i più importanti siti petroliferi del Paese e il più antico terminal di gas liquido naturale, ma è stato avvertito a Singapore, 440 chilometri circa a nord-est di Padang.

Nessun italiano coinvolto. La Farnesina, in contatto con l'ambasciata italiana di Giakarta, ha fatto sapere che nella zona colpita dal sisma vivono qualche decina di italiani, "per lo più religosi", ha detto Luigi Diodati, consigliere dell'ambasciata italiana a Giacarta. "Finora non abbiamo notizia di connazionali vittime del terremoto, ma le comunicazioni telefoniche sono impossibili e dovremo attendere ancora molte ore prima di poter contattare tutte le residenze di italiani". Illesi anche i 15 italiani missionari saveriani a Padang.


Le multinazionali

Ciao a tutti!
Ho trovato delle informazioni sulle multinazionali. Approfittando del fatto che stiamo appunto parlando di quello in classe, ve le propongo. La fonte è Encarta. Spero che vi sia di aiuto e che vi sembri interessante. Buona lettura!
 
Mora


Introduzione
Le Multinazionali sono società con attività imprenditoriali distribuite in paesi diversi. Le attività di una multinazionale comprendono la produzione diretta e/o la distribuzione e la costituzione di filiali o affiliate.
Le attività estere di una multinazionale possono essere misurate in termini di patrimonio, occupazione, vendite o profitti di filiali o affiliate. L'investimento estero diretto di una multinazionale può invece configurarsi come l'acquisizione di una società già esistente o come un investimento che, da zero, sviluppa una nuova attività produttiva.

Dal colonialismo al sistema multinazionale
Sebbene imprese con rami di attività in diversi paesi, come le Compagnie delle Indie Orientali, esistessero già nel XVII secolo, la multinazionale di concezione moderna è un prodotto del XX secolo. Prima della seconda guerra mondiale gran parte dell'investimento diretto delle multinazionali interessava il settore delle risorse, mirando soprattutto ad assicurare agli investitori le fonti delle materie prime. Di conseguenza le colonie furono destinatarie della maggior parte degli investimenti diretti esteri su scala mondiale.
Dopo la seconda guerra mondiale le attività estere delle grandi società fecero registrare un'enorme espansione che ebbe inizio con la vasta ondata di investimenti effettuati in Europa da società statunitensi negli anni Cinquanta e Sessanta, accompagnata ben presto dalla crescente e consistente partecipazione delle imprese europee e giapponesi. I primi investimenti, che riguardavano principalmente l'ambito della produzione, negli anni Ottanta e Novanta sono invece aumentati nel settore dei servizi. Inoltre si è consolidato un cambiamento nella distribuzione geografica degli investimenti stranieri diretti, la cui quota destinata ai paesi in via di sviluppo è passata dal 60% di prima della seconda guerra mondiale al 25% circa degli anni Settanta e Ottanta.

Sviluppi del sistema
I cosiddetti paesi avanzati sono sede del maggiore numero di multinazionali. Delle 600 società multinazionali in tutto il mondo, circa il 45% ha sede negli Stati Uniti d'America; seguono il Giappone con quasi il 16% e la Gran Bretagna con oltre il 10%. Pertanto la porzione più grande di investimenti stranieri diretti proviene dai paesi avanzati; inoltre, contrariamente all'opinione generale, anche la destinazione della parte più ingente di tali investimenti rimane all'interno di questi stessi paesi.
Le multinazionali sono quasi sempre compagnie di dimensioni molto grandi; negli anni Ottanta e Novanta sono tuttavia andate affermandosi le attività estere di un numero crescente di imprese più piccole. Sempre più numerose sono poi le multinazionali che stanno nascendo nei paesi di recente industrializzazione e, talvolta, anche in quelli in via di sviluppo. Queste evoluzioni vengono favorite soprattutto dai progressi tecnologici nei trasporti e nella comunicazione, così come nell'applicazione di nuove tecnologie ai processi di produzione e dal fenomeno della globalizzazione.